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23 Ott, 2024


Nel 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937), la sua città natale dedica al padre del wireless una originale mostra dossier al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna (24 ottobre 2024 – 12 gennaio 2025). E non è un caso, perché i suoi infiniti e innovativi indirizzi di ricerca hanno influenzato sia la comunicazione che la musica. L’uso delle onde elettromagnetiche per trasmettere segnali telegrafici senza l’ausilio di cavi, che Marconi sperimenta a soli 21 anni, trasformò il modo in cui la musica veniva trasmessa e ascoltata, donando la possibilità di ricevere concerti e trasmissioni musicali a distanza. E subito dopo la prima guerra mondiale, dal 1922, Marconi si impegnerà in prima persona per progettare, produrre e vendere anche le apparecchiature per la ricezione domestica.

Quello che scopriamo nelle nove sezioni tematiche del percorso espositivo, è che il geniale ed eclettico Guglielmo Marconi, oltre che inventore, ingegnere elettrico (oltre 70 i brevetti da lui depositati), uomo d’affari e politico (nel 1914 sarà nominato Senatore del Regno d’Italia), è stato un coraggioso imprenditore, capace di dare concretezza alle sue invenzioni. La relazione che intercorre tra le sue invenzioni e il suo spirito imprenditoriale è strettissima grazie ad una innata capacità di coniugare tecnica, scienza e mercato, attuando una politica industriale che prevedeva di investire una generosa quota dei profitti in ricerca e sviluppo.

Se la fama e il riconoscimento arrivano nel 1909, con l’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica, già nel 1897 Marconi aveva fondato in Inghilterra la società “Marconi wireless telegraph & signal company”, che nel 1901 ottiene il brevetto fondamentale che lo scienziato – definito nel documento “elettricista”- presenta con il titolo di Improvements in apparatus for wireless telegraphy (Miglioramenti nell’apparato per la telegrafia senza fili). Nel 1903, a soli due anni dalla prima trasmissione transatlantica tra Poldhu (Cornovaglia, Inghilterra) e Saint John (Isola di Terranova, Canada), distanti tra loro oltre 3600 km, la compagnia di Marconi contava su 24 stazioni radio in Inghilterra, 12 in Italia, 4 negli Stati Uniti e 2 nel Canada e altre in Europa.
Ma soprattutto il sistema Marconi era stato installato su innumerevoli navi da guerra e civili. Nel gennaio 1909 quando avvenne la collisione tra il transatlantico RMS Republic, in viaggio dagli Stati Uniti all’Europa, e il Florida, la maggior parte dei naufraghi fu salvata grazie alla trasmissione senza fili della nave. Nel 1912 anche una parte (705 su 2223) dei passeggeri del Titanic furono salvati grazie al sacrificio del comandante e del “marconista”, l’addetto all’uso della radio sulla nave. “Le creature, che hanno veduto ghignare la Morte dal fondo degli Oceani, benedicono l’italiano che ha dato una voce allo spazio” chiosava “La tribuna illustrata” del 1 agosto 1937, in occasione della scomparsa dell’inventore.

Importante è anche il suo contributo nell’ambito della costituzione/fondazione delle prime emittenti radiofoniche a dimensione nazionale e internazionale: il 13 ottobre 1922 il General Post Office britannico, e un gruppo di compagnie di telecomunicazioni, tra cui la Marconi Company, fondano la BBC British Broadcasting Company Ltd, che diventa la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo nel Regno Unito.
La storia racconta che la prima trasmissione radiofonica di prova in diretta del Regno Unito fu effettuata nel giugno del 1920 da una vecchia baracca militare della Wireless Telegraph Company di Chelmsford di fianco ad una linea ferroviaria. La “prima trasmissione pubblica di intrattenimento dal vivo al mondo da parte di una celebrità” fu sponsorizzata e finanziata da Lord Northcliffe del Daily Mail con 1000£: il famoso soprano Nellie Melba incantò la nazione cantando per circa 15 minuti Home Sweet Home, Nymphes et Sylvains e Addio da La Boheme.

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