Sono 86 i progetti di pubblica utilità presentati da enti pubblici e aziende piemontesi che hanno risposto al bando regionale 2025-26: coinvolgeranno 297 disoccupati in condizioni di svantaggio e 86 persone con disabilità.
Lo stanziamento di 8,7 milioni di euro consentirà di aumentare l’occupabilità delle persone più fragili e a rischio di esclusione sociale mediante interventi concreti di politica attiva del lavoro.
I progetti di pubblica utilità non solo offrono un’opportunità di impiego presso un datore di lavoro privato, ma rafforzano anche le competenze e la fiducia di chi è più vulnerabile, contribuendo ad aumentare l’occupabilità e promuovendo una partecipazione attiva alla vita della collettività. Quelli presentati dagli enti pubblici prevedono la possibilità di creare un partenariato pubblico-privato composto, oltre che dall’amministrazione nel ruolo di capofila, da uno o più operatori privati (imprese cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi).
«Con i progetti di pubblica utilità non parliamo di assistenzialismo, ma di politiche attive del lavoro che mettono al centro la persona e la sua dignità», dichiara Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, specificando che «offriamo un’opportunità concreta a chi è più fragile per rientrare nel mondo del lavoro e riattivarsi socialmente, rafforzando competenze, fiducia e senso di appartenenza. Crediamo profondamente nel valore del lavoro come strumento di crescita e riscatto sociale. E quando il lavoro incontra la solidarietà, il risultato è un territorio più coeso e più forte. È questo il Piemonte che vogliamo e che stiamo costruendo ogni giorno, con fatti concreti».
I numeri dei progetti
Con 5 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo si potranno per impiegare 297 persone disoccupate da oltre un anno: 27 nell’Alessandrino, 5 in provincia di Asti, 19 nel Cuneese, 54 nel Novarese, 172 nel territorio metropolitano di Torino, 20 in provincia di Vercelli.
Il bando dedicato alle persone iscritte al collocamento mirato dei Centri per l’Impiego, alla sua prima edizione, utilizzerà invece 3,7 milioni del Fondo regionale disabili per finanziare totalmente la spesa per 86 persone con disabilità disoccupate (6 in provincia di Alessandria, 9 in quella di Cuneo), 10 in provincia di Novara, 54 nel Torinese, 7 in provincia di Vercelli).
I partecipanti saranno impiegati in diversi interventi: valorizzazione del patrimonio ambientale e urbanistico, che possano fungere da volano per lo sviluppo sul territorio di attività e micro-imprenditoria; valorizzazione del patrimonio ambientale tramite attività forestali, vivaistiche, agricole e, per la prima volta, anche di agricoltura sociale, rimboschimento, sistemazione montana, tutela degli assetti idrogeologici; recupero del patrimonio culturale, di beni archivistici, librari e artistici di interesse storico e culturale; riordino straordinario di archivi di tipo tecnico o amministrativo mediante attività di inventariazione e digitalizzazione; servizi alle persone a carattere temporaneo come l’accompagnamento di ospiti di case di riposo nello svolgimento delle attività quotidiane; supporto e affiancamento nelle attività di animazione; supporto domiciliare agli anziani per il disbrigo di piccole pratiche quotidiane.
L’inserimento lavorativo tramite i Centri per l’impiego si basa sull’inquadramento previsto dai contratti nazionali di categoria, con contratto a tempo determinato di durata compresa tra 13 settimane e 5 mesi.