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La Regione fin dal 1967 ha intrapreso un’azione di monitoraggio dei corpi idrici superficiali e
sotterranei, con lo scopo di valutare quantitativamente e qualitativamente le risorse a
disposizione e di mantenere un controllo continuo sulla loro evoluzione nel tempo; questo al fine
di programmare in modo razionale e sostenibile il loro utilizzo e per intervenire tempestivamente
ed adeguatamente in situazione di sofferenza idrica, di calamità idrogeologica o di
inquinamento.
Indice dei contenuti
Rete di monitoraggio quantitativo
Per il monitoraggio della quantità dei corpi idrici superficiali l’amministrazione
regionale si avvale di proprie strutture interne. Sono attive le seguenti reti di monitoraggio:
– climatologico: misura della temperatura e dell’umidità dell’aria, della pressione
atmosferica, della direzione e velocità del vento, della radiazione solare;
– pluviometrico: misura della quantità delle precipitazioni atmosferiche;
– nivometrico: altezza della neve al suolo;
– idrometrico: livelli dei corsi d’acqua;
– portate: quantità d’acqua fluente nel corso d’acqua;
– freatimetrico: livelli della falda freatica;
Le reti di monitoraggio si sono progressivamente estese a tutto il territorio regionale ed i
dati rilevati sono ora aggiornati in appositi database.
A seguito dell’applicazione del D. Lgs. 265/2001, anche gli uffici periferici dello Stato che
si occupavano di monitoraggio idrogeologico (Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale – ex
U.I.M.A.) sono stati assorbiti dall’amministrazione regionale. Le stazioni di monitoraggio…