E’ partito da quasi due mesi oramai, dal 1 febbraio scorso, e durerà due anni il progetto che servirà a misurare i benefici di programmi alternativi di screening per il tumore alla prostata e dunque la loro efficacia nel ridurre l’uso di test del Psa nel sangue, marcatore fino ad oggi insostituibile nell’indagine di questa patologia.