Violenze ed aggressioni al personale sanitario che si verificano nei pronto soccorso degli ospedali spesso nascono da carenze di comunicazione. Gli animi a volte (dei pazienti o dei familiari che aspettano in sala di attesa) si scaldano per l’assenza di informazioni che non arrivano. Per prevenire tutto questo nasce nei più grandi pronto soccorso della Toscana la figura sperimentale del ‘facilitatore’: un addetto, non sanitario, bravo nel comunicare e creare empatia, capace di migliorare le connessioni con le persone e gestire di conseguenza le emozioni che a volte, per la situazione di per sé o per i tempi di attesa, rischiano di andare fuori controllo.