Parità di genere: focus sui Fondi europei, strumento di autonomia e libertà  – www.toscana-notizie.it

21 Nov, 2025


Cristina Manetti con le ospiti al tavolo del convegno

La Toscana delle Donne approfondisce il contributo concreto dei Fondi europei per la parità di genere grazie al convegno “Libere di scegliere: donne, competenze e opportunità in Toscana”, oggi in sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. La mattinata, affidata al coordinamento di Barbara De Micheli, della Fondazione Giacomo Brodolini, dedicata alle opportunità offerte dall’utilizzo di Fesr, Feasr, Feampa, Italia Francia Marittimo. In primo piano dunque l’approfondimento sui fondi e l’aggiornamento sui risultati proiettati sulla parità di genere. 

L’appuntamento registra l’apprezzamento del presidente Eugenio Giani, che ricorda i benefici di “una programmazione dei Fondi europei volta a dare concretezza al principio della parità di genere. La Regione ha confermato la centralità del tema, destinando alla promozione della parità di genere ad essa una quantità ingente di risorse in particolare grazie al Fondo Sociale Europeo+ 2021-27. L’evento di oggi rappresenta quindi un’occasione privilegiata per condividere i risultati raggiunti, rilanciare l’impegno regionale e rafforzare un messaggio centrale: la libertà delle donne passa attraverso competenze, servizi, opportunità e autonomia economica. È una condizione fondamentale per la crescita dell’intera comunità toscana”.

L’intervento di Cristina Manetti, ideatrice de La Toscana delle Donne – rassegna finanziata appunto con il contributo dei Fondi europei – e assessora alla parità di genere, ha preso le mosse dal riconoscimento proprio del lavoro svolto in questi anni per la Toscana delle Donne. Accanto ai ringraziamenti non di rito la consapevolezza che “resta ancora molto lavoro da fare”, come conferma la fotografia dei divari di genere in Toscana, la regione che pure presenta risultati migliori rispetto alla media nazionale: il tasso di occupazione femminile, al 63,7%, è ancora distante dal 70,8% UE; il divario occupazionale di genere è pari al 14,4%; le donne guadagnano mediamente 4.136 euro in meno degli uomini e solo il 17% delle laureate si orienta verso discipline Stem (contro il 29% degli uomini). Il lavoro di cura pesa per oltre il doppio sulle donne rispetto agli uomini e rimangono ostacoli nell’accesso ai ruoli apicali.

“Questi squilibri – spiega Manetti – limitano la libertà di scelta e di crescita delle donne, hanno impatti diretti sulla loro autonomia economica e sulla partecipazione piena alla vita sociale e professionale; con i fondi europei cerchiamo di agire sostenendo l’imprenditoria femminile e lo scambio di buone pratiche e ci sono poi azioni dirette come quelle del Fondo Sociale Europeo Plus, che destina oltre 360 millioni ad azioni e interventi per sostenere la parità di genere”.

Occhi puntati quindi su il FSE+ 2021, che destina oltre 50,6 milioni all’attuazione di specifiche misure a sostegno della parità, tra cui incentivi all’occupazione di donne; servizi di orientamento al lavoro; misure di welfare aziendale per le imprese; misure innovative di conciliazione vita lavoro per le lavoratrici autonome. “Grazie a questa rete di strumenti, la Toscana ha già attivato 33 misure nell’ambito del PR FSE+ 2021-2027, molte delle quali rivolte direttamente alle donne o con ricadute significative sulla parità di genere” conclude Manetti.

FOCUS SUI FONDI

Dopo Simona Giarratano, Commissione Europea, Direzione Occupazione, affari sociali e inclusione e Natalia Faraoni, di Irpet, che hanno svolto una introduzione al contesto, ha preso il via il focus sui Fondi. 

Nell’intervento di Elena Calistri (Autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo di Regione Toscana) numeri e fini del Fondo Sociale Europeo+, che mobilita risorse con un investimento senza precedenti per favorire attivamente l’occupazione femminile sia sotto il profilo quantitativo che qualificativo, promuovere la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, diffondere e sostenere la cultura delle pari opportunità. Complessivamente sono oltre 360 milioni le risorse attivate dal programma per favorire una piena realizzazione delle donne, suddivise in tre priorità: occupazione (compresa quella giovanile), istruzione e formazione e inclusione sociale. In tal senso assumono una grande rilevanza le misure tese a rafforzare l’accessibilità ai servizi per l’infanzia (nidi gratis e nidi di qualità); la promozione della cultura di parità come obiettivo trasversale all’interno delle linee guida dei Progetti Educativi Zonali, ricolti a contrastare la dispersione scolastica; i percorsi integrati per favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza o di tratta; le Borse di studio per le studentesse nell’ambito delle discipline STEM; l’accesso ai servizi socio-sanitari e di assistenza domiciliare per ridurre il carico di cura gravante sulle donne care-giver.

L’intervento di Angelita Luciani (Autorità di gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale e coordinamento Aree interne della Regione Toscana) è dedicato all’approfondimento sul FESR, che sostiene l’imprenditoria femminile e favorisce la creazione di spazi lavorativi innovativi, infrastrutture e servizi che mirano a rendere compatibile la carriera con la vita privata. Con gli ultimi bandi del PR FESR 2021-2027 sono stati ad oggi finanziati 213 progetti presentati da imprese femminili, per investimenti complessivi pari a 22,7 milioni di euro e un totale di oltre 10,6 milioni di contributo concesso, in ambiti di intervento quali digitalizzazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione e produzioni cinematografiche. Inoltre, attraverso il fondo di garanzia per le PMI sono stati garantiti finanziamenti per 37,5 milioni di euro, sostenendo oltre 690 imprese femminile, di cui 271 nuove imprese. Ulteriori contributi potranno essere concessi tramite i bandi attualmente aperti o di prossima apertura.

Da Filippo Giabbani (Autorità di gestione Programma Interreg Italia-Grancia Marittimo) il punto sui programmi Interreg, che consentono scelte di apertura e libertà attraverso la cooperazione transfrontaliera. Il Progetto Femmes Libres, è stato ricordato, è stato finanziato dal Programma Interreg Italia – Francia Marittimo ed ha una dotazione finanziaria di 1.373.372,10 euro di cui 1.098.697,68 euro di Fondo FESR. Il Progetto Femmes Libres nasce dalla necessità di supportare le donne vittime di violenza di genere, offrendo loro un percorso verso l’autonomia economica e personale: si rivolge a donne in situazioni di vulnerabilità, proponendo soluzioni abitative sicure e percorsi di inserimento lavorativo. 

Marco Ferretti (Fondo Europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) ha svolto l’approfondimento sul  FEAMPA, che promuove le attività di acquacoltura sostenibile, anche grazie al rafforzamento della competitività delle imprese del settore applicando premialità di genere nella selezione degli interventi. Il settore ittico è tradizionalmente a forte presenza maschile, le donne svolgono un ruolo essenzialmente nelle attività a terra complementari alla pesca: vendita del pescato, amministrazione delle imprese, gestione dei servizi (es. carburanti, vendita all’asta), trasformazione e commercializzazione del prodotto. Mansioni legate alla ristorazione e all’ospitalità per i turisti (attraverso servizi offerti dai pescatori).

Il Feasr, illustrato da Sabina Borgoni, incoraggia l’imprenditoria femminile nel settore agricolo. Le associazioni delle imprenditrici evidenziano soprattutto la carenza di servizi socio sanitari e per la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Per agevolare il ruolo delle donne in agricoltura occorre agire su questi ambiti di intervento utilizzando anche gli strumenti della programmazione UE 2028-34. Ne è un esempio la proposta di rifinanziare i servizi di sostituzione nelle aziende agricole: per supportare l’imprenditrice in caso di malattia, ferie o prestazione di assistenza e per migliorare l’equilibrio tra vita professionale e vita privata.

  • Negli allegati il programma dei lavori del convegno

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