Il 2018 sarà un anno nero per gli imprenditori che non si premuneranno di controllare che tutto quello che riguarda la contabilità delle proprie aziende sia in ordine senza errori e che possa resistere e superare i controlli. Infatti la Guardia di Finanza ha iniziato ad applicare le regole contenute nel dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali e in modo particolare quelle contenute nella nuova circolare n. 1 del 2018 del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Oggi i primi effetti che hanno portato a conclusione una complessa indagine nel settore dell’edilizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, i Finanzieri della Compagnia di Chiari arrestato 17 persone. 8 sono ora in carcere e 9 agli arresti domiciliari. Altre 8 persone sono state sottoposte all’obbligo di firma. Sono tutte accusate, con varie incriminazioni di aver frodato il fisco per un totale di 1,364 miliardi di euro.
Le indagini
Le indagini erano iniziate nel 2015. Secondo quanto comunicato dalla guardia di finanza, uno studio di consulenza tributaria e del lavoro di Milano forniva, tramite i suoi consulenti, forniva una vera e propria “assistenza
frodatoria” fiscale e previdenziale, ai suoi clienti. Falsificava quindi le contabilità societarie con fatture inesistenti prodotte usando i loghi di ignare imprese del settore. In questo modo creavano un credito d’iva tale da poter arrivare alla compensazione d’imposta, presentato in banca dei falsi modelli di pagamento F24.
Pacchetto All Inclusive
Alla clientela più esigente veniva fornito il pacchetto “All Inclusive”, con notaio, domiciliazione fittizia presso un virtual office individuati in Milano, prestanome, tenuta ed aggiornamento della contabilità, fino alla presentazione dei falsi modelli di versamento F24. Si è trattato di una vera “strage fiscale” che ha coinvolto tutte le 176 aziende clienti dello studio. Fra queste 123 avevano un indirizzo fittizio, 164 avevano annotato fatture false, e tutte avevano eseguito delle compensazioni di imposta illecite e occultato la contabilità aziendale.
Alle aziende e ai loro proprietari hanno contestato vari reati come la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, indebita compensazione, truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, impiego di denaro, beni od utilità di provenienza illecita, sostituzione di persona, falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla propria od altrui identità e, soprattutto, l’associazione a delinquere a carico dei responsabili dello studio e dei loro prestanome.
I sequestri
L’A.G. inquirente ha ulteriormente disposto il sequestro di tutti i beni mobili, immobili, risorse finanziarie e valori di ogni genere, fino al raggiungimento di oltre 180 milioni di euro consentendo così di sequestrare 58 autoveicoli, 199 unità immobiliari e 22 terreni (il tutto dislocato in una ventina di comuni tra le province di Genova, Cremona, Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Varese, Verona e Catania).