Evoluzione della Videosorveglianza
Il mondo della Videosorveglianza negli ultimissimi anni ha attraversato una fase importante di cambiamenti radicali, particolarmente incentrati sulle sempre più performanti tecnologie Hd.
Queste tecnologie hanno velocemente rimpiazzato le “vecchie” che ormai non sono più in grado di stare al passo con i tempi.
Infatti realizzare un video povero di risoluzione dettagliata implica necessariamente l’impossibilità di essere utilizzato in modo efficace come elemento probatorio di un crimine.
Inoltre una qualità video adeguata, consente la facilitazione delle indagini da parte delle Forze dell’Ordine per lo studio della scena del crimine, per la comprensione della dinamica dell’azione criminale e per l’identificazione inconfutabile degli attori del reato.
La strumentazione
Una strumentazione non idonea pertanto, non è in grado di offrire alcune garanzie sulla capacità di restituire immagini nitide nelle diverse condizioni di ripresa, pensiamo ad esempio ad un corpo in movimento che risulta sfuocato, ad una condizione di luce non ottimale, o semplicemente ad un’area dell’inquadratura dove solo una parte risulta a fuoco.
Un’ingresso prepotente nel mercato è stato fatto dalle telecamere Ip a discapito delle “vecchie” analogiche, poiché sono state le prime ad offrire una qualità video superiore (1080p o maggiore) unita ad un prezzo più competitivo.
Ad onor del vero, oggi, è possibile reperire facilmente anche delle videocamere analogiche con risoluzioni di svariati MegaPixel. Tuttavia il focus dei produttori così come quello del mercato, resta incentrato sulla tecnologia digitale, che evolvendo molto rapidamente offre definizioni video sempre maggiori affiancate a soluzioni tecnologiche in grado di supportarle; oggi si parla tranquillamente di risoluzioni di 4K ed oltre, in grado di cogliere con la massima nitidezza ogni dettaglio dell’inquadratura.
La Tendenza del Mercato
La tendenza di queste telecamere sempre più performanti ed evolute, contempla inoltre l’integrazione con software di analisi video (embedded) direttamente a bordo della macchina, questo per offrire uno strumento di controllo più intelligente come concreto supporto della sorveglianza.
Anche dal punto di vista ottico, si stanno diffondendo soluzioni con obiettivi zoom da costi che fino a qualche anno fa erano impensabili, offrendo per la fascia professionale, l’alta e l’altissima risoluzione ormai di serie su tutti gli strumenti, garantendo così un’immagine sempre ottima in qualsiasi condizione.
Vediamo insieme quali sono alcuni elementi fondamentali che possono influire sulla qualità dell’immagine video digitale.
La capacità di catturare una scena da parte di un sistema di videosorveglianza digitale è principalmente condizionata dai seguenti fattori:
La Risoluzione
Risoluzione, ovvero la quantità dei pixel che compongono l’immagine, ricordando che un pixel (contrazione della locuzione inglese, picture element), nella computer grafica identifica ciascun elemento puntiforme che compone un immagine raster (in italiano “griglia”). Serve a descrivere la qualità di un’immagine in formato digitale. In termini più esemplificativi il pixel è l’elemento più piccolo che costituisce un’immagine.
Frame Rate è la frequenza di cattura dei fotogrammi che compongono il filmato. Ricordiamo a tal proposito che un filmato, è una sequenza di immagini riprodotte ad una velocità sufficientemente alta da creare nell’occhio umano, l’illusione del movimento. La frequenza dei fotogrammi infatti, viene misurata in Fps, ovvero numero di fotogrammi per secondo. Va da se che più abbiamo un numero di Fps elevato più avremo un filmato qualitativamente elevato, evitando l’effetto sfocatura con conseguente perdita di dettagli soprattutto in azioni veloci.
Il frame rate minimo consigliato affinché l’occhio umano non venga infastidito da sfarfallii ed artefatti, si attesta sui 30 Fps, ma può anche essere superiore per gli oggetti che si spostano molto rapidi. Oggi sono già disponibili frequenze di 60 Fps con il formato Hd, mentre sono in fase di studio nuovi standard in grado di spingere le stesse a 120 Fps utilizzate dai sistemi Uhd (Ultra High Definition), Uhdtv (Ultra High Definition Television), e 4320p.
Codifica Video. Anche la codifica del flusso video concorre a determinare la qualità dell’immagine, infatti algoritmi di compressione se da un lato agevolano l’utilizzo della banda, con beneficio di richiesta hardware meno esigente per lo stoccaggio dei dati, d’altro canto riducono sensibilmente alcuni parametri dell’immagine, peggiorandone la qualità. Uno dei formati compressi più conosciuti e diffusi è l’Mpeg-4 Avc (Advanced Video Codec) anche conosciuto come H.264 a seconda della sua release.
Negli ultimi anni i maggiori produttori mondiali di apparecchiature per la videosorveglianza hanno deciso di partecipare alla creazione di un protocollo standard di comunicazione Ip “universale” chiamato Onvif (Open Network Video Interface Forum) con l’obiettivo di favorire la compatibilità ed il dialogo tra prodotti di marche diverse, ma di questo parleremo in un altro articolo.