La redazione di Conflombardia incontra e intervista l’ avvocato Pasquale Dui.
Una breve presentazione dell’avvocato Pasquale Dui
Avvocato specializzato in diritto del lavoro, opera dal 1982 e si occupa anche di diritto dell’impresa, con particolare riferimento alla contrattualistica e al diritto societario.
Professore a contratto nell’Università di Milano-Bicocca, in Diritto del Lavoro, presso la facoltà di Economia e Commercio, in seno al Dipartimento di diritto privato per l’economia. Assistente ordinario presso la cattedra di Diritto Privato.
Iscritto nell’albo dei Revisori Contabili dal 1994. Ha ricoperto cariche sindacali in primarie Società, anche quotate.
E’ abilitato all’esercizio della professione di Consulente del Lavoro, dal 1985 ed ha diretto ed amministrato primarie società di elaborazione dati e gestione del personale, con significativi volumi di listini paga trattati e con supporto di consulenza amministrative, normativa e sindacale.
Iscritto nell’albo dei Giornalisti (Pubblicisti) dal 1985. E’ collaboratore del “Sole 24 Ore” ed ha pubblicato nei maggiori quotidiani italiani, oltre che in periodici a grande diffusione.
Ha collaborato e collabora con riviste giuridiche e del lavoro, nonché con svariate case editrici, elaborando oltre 200 articoli e saggi.
Ha al suo attivo, ad oggi, 13 pubblicazioni.
Ha collaborato con tutte le più importanti società di formazione e convegnistica quale relatore in seminari, convegni e corsi di formazione.
Passiamo ora all’intervista, all’ Avvocato Pasquale Dui
Perché e stata creata un’ altra associazione datoriale, Conflombardia?
Le c.d. “partite iva” sono notoriamente inserite in una ambigua ed ambivalente definizione che le caratterizza:
in una visione positiva di emancipazione dal lavoro subordinato, con finalità di avvio di una attività autonoma o
in una visione negativa di ripiego e canale forzato, per un lavoratore che viene a trovarsi in stato di disoccupazione in età considerate a rischio di ricollocazione (over 40/50/60).
In nessuno dei possibili ambiti definitori esiste un punto di riferimento per l’imprenditore o lavoratore autonomo titolare di partita iva in quanto tale, dovendo questi soggetti fare riferimento alle associazioni di natura sindacale esistenti per categorie storiche e tipizzate (ad esempio, imprese individuali, professioni ordinistiche e non, imprese agricole, imprese artigiane, etc.).
A mio avviso Conflombardia dovrebbe farsi carico di questa mission di copertura del vuoto assistenza.
Da che cosa ha preso spunto Conflombardia?
Le piccole e medie imprese sono in una evidente condizione di “solitudine” e di “isolamento”, senza vie di uscita che possano percorre direttamente, soprattutto in momenti di crisi, quale quello attuale.
La aggregazione che offre Conflombardia può aiutare le Pmi ad uscire da questo impasse, attraverso il canale associativo che crea ed offre.
Che cosa caratterizza Conflombardia?
Conflombardia è un organo di tutela, assistenza e supporto degli associati, sia nell’ambito della esperienza quotidiana di lavoro, sia quale strumento di pressione verso le istituzioni pubbliche per una adeguata e migliore tutela degli interessi di parte.
Che cosa ha di speciale Conflombardia?
Conflombardia incarna l’elemento qualificante della “trasversalità”, rapportandosi a imprese individuali, società, lavoratori autonomi, professionisti, senza distinzione alcuna.
Che cosa può offrire Conflombardia in particolare?
Rendere possibile per gli associati il ricorso a tutela sindacale, assistenza, supporto, servizi in tutti gli ambiti della attività proprie.
Che cosa può fare Conflombardia per tutelare le attività?
Esercitare efficacemente la rappresentanza e la tutela degli associati, sia in via istituzionale, sia in via di accesso ai servizi di cui al punto precedente.
Che cosa si aspetta da Conflombardia?
La crescita, in funzione quantitativa e qualitativa, sia in relazione alla affiliazione di associati, sia in ordine agli ambiti dei servizi di tutela e supporto, qualificandoli e ampliandoli.
Che cosa le ha fatto capire in concreto che Conflombardia è utile alla comunità?
La macchina dello Stato e delle istituzioni pubbliche non può sopperire a tutti i bisogni degli individui e delle aggregazioni produttive, lasciando così degli spazi vuoti di copertura, alle esigenze dei quali deve provvedere l’autonomia dei soggetti privati, in omaggio al principio di sussidiarietà delle iniziative individuali, garantito dalle libertà costituzionali di associazione.
Che contributo può apportare Conflombardia alle attività?
Gli iscritti devono essere coscienti della forza del fenomeno associativo, credere nelle potenzialità di Conflombardia sostenendola attraverso il vincolo di aggregazione e confidando nella possibilità di trovare un punto di riferimento sicuro per ogni esigenza, attuale e futura.
In che cosa lei può essere di aiuto a Conflombardia?
Da professionista, imprenditore, avvocato e professore universitario, ho sempre affiancato le imprese nella loro attività, sia nei momenti felici, sia nei momenti di crisi, come attualmente l’emergenza sanitaria Covid e l’impatto devastante sulle attività produttive e commerciali di ogni genere e specie. Se posso essere di supporto alla Associazione, non mi tirerò indietro.
La redazione ringrazia l’ avvocato Pascquale Dui.