Dal 30 settembre è scattato l’obbligo di accettare pagamenti via POS a partire dai 5 euro. Quando la maggior parte delle persone pensa alle vacanze, il Parlamento italiano ha approvato un emendamento alla legge sui pagamenti tramite le carte di moneta elettronica, di credito, prepagate e bancomat. Il nuovo emendamento prevede la possibilità dell’utente finale di pagare somme a partire dai 5 euro con il POS e l’obbligo dei commercianti ,e di tutte le partite iva, d’accettare tale pagamento.
La storia
Torniamo indietro di qualche anno. Siamo nel 2013 e il Parlamento italiano approvò la prima legge sull’obbligo del POS con entrata in vigore 1 gennaio 2014. La legge non prevedeva, in quel caso, sanzioni amministrative. Nel frattempo si scatenava la rivolta dei professionisti che si sentivano danneggiati dall’obbligo di utilizzo del POS per accettare i pagamenti a partire dai 30 euro. Alcune associazioni di categoria fecero ricorso al Tar, ma questo confermò la costituzionalità della legge.
Il 1 gennaio 2015 furono quindi introdotte delle sanzioni amministrative per chi non si era adeguato e non aveva installato il POS. Le sanzioni prevedevano che, al controllo delle autorità competenti, in caso di mancato possesso della macchinetta elettronica, scattasse una multa amministrativa di 500 euro. Il multato aveva 60 giorni di tempo per installarla. A questo punto scattava il secondo controllo. Se il POS non era ancora installato, veniva comminata una nuova multa, da 1000 euro. Entro altri 30 giorni, un ulteriore controllo. A quel punto o c’era il POS, o l’attività era sospesa.
Nuova scadenza: 30 Settembre 2017
Come dicevamo, il Parlamento ha introdotto l’obbligo d’ accettare il pagamento con la moneta elettronica a partire dai 5 euro. La nuova scadenza era il 30 di settembre 2017. Qualsiasi tipo di partita IVA che venda un prodotto o un servizio ad un utente senza Partita Iva dovrà avere il POS. Da un’indagine fatta sul territorio della Lombardia da parte di Conflavoro Pmi Milano è, però,risultato, che ancora oggi molti non lo hanno in dotazione. Non solo. Molti imprenditori non sono neppure al corrente dell’obbligo cui sono sottoposti. Conflombardia.com si sta attivando per informare le Partite Iva in modo serio è preciso, prima che scattino le sanzioni.
Il dubbio delle Partite Iva
Molti commercianti e professionisti vedono l’inserimento dell’obbligo del POS come una tassa aggiuntiva o dei costi aggiuntivi ai già alti costi fissi. Esistono, però, diverse soluzioni. Non tutti i POS sono di natura bancaria. Esistono società che prevedono un costo “una tantum” molto inferiori per l’acquisto del dispositivo elettronico e danno la possibilità di avere, per chi fa un utilizzo veramente basso, un costo solo quando effettivamente è fatta la transizione. Se non hai ancora un dispositivo POS, questa potrebbe essere la soluzione che fa per te.