Dal 12 gennaio 2025 sono cambiate le regole. E questa volta, cambiano davvero.
Per anni, nella giungla normativa del lavoro somministrato, esisteva un “canale preferenziale” che permetteva alle agenzie di inviare lavoratori alle imprese anche per oltre 24 mesi, purché il contratto con il lavoratore fosse a tempo indeterminato.
Ma con l’entrata in vigore della Legge 203/2024, tutto cambia. Ecco cosa devono sapere oggi le imprese.
⏱ Il nuovo limite dei 24 mesi diventa realtà
Dal 12 gennaio 2025, ogni missione a termine di un lavoratore somministrato inizia a contare nel calcolo dei 24 mesi.
Superata questa soglia? Il lavoratore deve essere assunto direttamente dall’impresa utilizzatrice a tempo indeterminato.
Non importa se il lavoratore è assunto a tempo indeterminato dall’agenzia. Quello che conta, da ora in poi, è la durata complessiva delle missioni a tempo determinato dopo il 12 gennaio 2025.
🔹 Le missioni fatte prima di questa data non si conteggiano.
🔹 Quelle successive vanno sommate fino al tetto massimo di 24 mesi.
🧾 Stop alla deroga: attenzione ai contratti in corso
Se un contratto tra agenzia e impresa è stato firmato prima del 12 gennaio 2025, e la missione è ancora in corso, può arrivare fino al 30 giugno 2025 senza conseguenze. Ma da quel momento in poi, si applicherà il nuovo conteggio dei 24 mesi.
Le imprese dovranno quindi:
✅ Monitorare le date di inizio e fine delle missioni
✅ Verificare se il lavoratore è stato già utilizzato in passato
✅ Tenere un conteggio aggiornato del tempo trascorso
👥 Quali lavoratori non rientrano nei limiti percentuali?
La nuova legge chiarisce anche chi non va conteggiato nel limite del 30% di lavoratori somministrati rispetto al personale stabile:
- Lavoratori assunti da agenzie a tempo indeterminato
- Over 50
- Lavoratori stagionali
- Start-up innovative
- Attività in fase di avvio
- Sostituzioni di personale assente
- Spettacoli o programmi specifici
Questa apertura offre margini di manovra utili, ma richiede una pianificazione attenta e strategica.
⚖️ Il principio europeo: la somministrazione deve restare temporanea
La Corte di Giustizia UE ha sancito un principio ormai inderogabile:
La somministrazione di lavoro deve servire a coprire esigenze temporanee, non a creare rapporti di lavoro “eterni” sotto altro nome.
Le imprese che utilizzano lavoratori somministrati come personale stabile, rischiano la trasformazione automatica del contratto in uno a tempo indeterminato diretto, con tutte le implicazioni del caso.
🎯 Cosa devono fare oggi le imprese?
✅ Verificare i contratti in essere con le agenzie
✅ Preparare una tabella di controllo dei lavoratori somministrati
✅ Collaborare strettamente con il consulente del lavoro per aggiornare le prassi
✅ Valutare alternative di inserimento (tirocini, apprendistato, tempo determinato diretto)
💬 Conclusione
Le nuove regole sulla somministrazione non lasciano margini di ambiguità.
Dal 2025 si volta pagina: la somministrazione torna ad essere uno strumento flessibile, ma con limiti chiari e controllabili.
Chi guida un’impresa non può più permettersi errori formali o gestionali.
È il momento giusto per fare una revisione completa della propria strategia di gestione del personale.