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🧭 Assunzioni, smart working e assenze: le novità che ogni datore deve conoscere

2 Apr, 2025

Nel mondo del lavoro, sono spesso i dettagli a fare la differenza.
La Legge 203/2024, in vigore dal 12 gennaio 2025, introduce tre novità gestionali che ogni impresa dovrebbe conoscere subito:

  • 📌 Nuove regole sul periodo di prova nei contratti a termine
  • 📌 Comunicazioni più stringenti per il lavoro agile
  • 📌 Norme chiare sulle dimissioni implicite per assenza ingiustificata

Vediamole una per una.


🧪 1. Periodo di prova nei contratti a termine: si conta in giorni reali

Fino a oggi, il periodo di prova nei contratti a tempo determinato era affidato a un principio generico: doveva essere “proporzionato” alla durata del contratto.

Con la nuova legge, invece, il periodo di prova viene calcolato con una regola precisa:

1 giorno di effettiva prestazione ogni 15 giorni di calendario.

Con dei limiti minimi e massimi:

  • ⏳ Minimo: 2 giorni
  • 📆 Massimo: 15 giorni per contratti fino a 6 mesi
  • 📆 Massimo: 30 giorni per contratti da 6 a 12 mesi

❗ Attenzione: non è derogabile in peggio nemmeno dai contratti collettivi.


🧑‍💻 2. Lavoro agile: comunicazioni obbligatorie entro 5 giorni

Le imprese che utilizzano il lavoro agile (smart working) devono comunicare formalmente all’INPS:

  • L’avvio della prestazione
  • La cessazione
  • Eventuali modifiche (es. proroghe)

🗓️ Il nuovo termine? Entro 5 giorni dall’evento.

➡️ Esempio: se l’accordo prevede l’inizio del lavoro agile il 1° febbraio, la comunicazione va fatta entro il 6 febbraio.
➡️ Se viene prorogato il termine, la nuova comunicazione va inviata entro 5 giorni dalla proroga.
➡️ Se termina prima, entro 5 giorni dalla cessazione anticipata.

🔴 La mancata comunicazione comporta una sanzione da 100 a 500 euro per ogni lavoratore.


🚪 3. Dimissioni implicite: l’assenza prolungata può chiudere il contratto

In caso di assenza ingiustificata superiore a 15 giorni, il datore di lavoro può:

  1. Comunicare l’assenza all’Ispettorato del lavoro
  2. Procedere alla cessazione del rapporto, considerandola come dimissione implicita del lavoratore

🔍 È fondamentale che il datore:

  • Verifichi che non ci siano motivi di forza maggiore (es. ricovero)
  • Trasmetta anche al lavoratore la comunicazione inviata all’Ispettorato
  • Rispetti le tutele previste per lavoratrici madri e altri casi protetti

💡 Se il lavoratore dimostra l’impossibilità di comunicare le motivazioni (es. causa di forza maggiore), la cessazione non ha effetto.


📎 In sintesi: cosa deve fare un datore di lavoro oggi

✅ Aggiornare i modelli contrattuali per il calcolo del periodo di prova
✅ Definire una procedura interna per le comunicazioni sullo smart working
✅ Predisporre una policy chiara per la gestione delle assenze non giustificate
✅ Coordinarsi col consulente del lavoro per evitare errori e sanzioni


💬 Conclusione

Il 2025 si apre con regole più chiare, ma anche più rigorose.
Per chi gestisce personale, è il momento giusto per rafforzare le procedure interne e prevenire contenziosi e sanzioni.

Nel prossimo articolo chiuderemo la miniserie con un quadro riassuntivo operativo di tutte le novità introdotte dalla Legge 203/2024.

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