Quando la Geografia è al Servizio della Narrazione
La cartografia è da sempre una forma di potere. Disegnare il mondo significa anche decidere come il mondo viene percepito. Le mappe non sono solo strumenti di navigazione: sono rappresentazioni simboliche che, se mal costruite o volutamente distorte, influenzano profondamente l’immaginario collettivo, la geopolitica e persino le politiche internazionali.
Per decenni – e in parte ancora oggi – la mappa più utilizzata è la proiezione di Mercatore, risalente al 1569. Sebbene utile per la navigazione marittima, essa altera in modo significativo le dimensioni reali dei continenti e dei paesi, conferendo un’importanza visiva sproporzionata alle nazioni del Nord del mondo e ridimensionando quelle dell’emisfero Sud.
Le Distorsioni della Proiezione di Mercatore
La proiezione di Mercatore ha il difetto strutturale di mantenere le forme ma non le aree. Questo significa che:
- L’Africa, che misura oltre 30 milioni di km², appare poco più grande della Groenlandia, che ha appena 2 milioni di km².
- Il Canada e la Russia dominano la scena visiva, mentre il Sud globale (America Latina, Africa, Sud-est asiatico) appare marginale, piccolo, periferico.
Questa distorsione percettiva ha generato per secoli una visione squilibrata del mondo, contribuendo, consapevolmente o meno, alla costruzione di un’immagine egemonica dell’Occidente.
Alternative più fedeli: Equal Earth, Gall-Peters e AuthaGraph
Per correggere questa ingiustizia visiva e culturale, sono nate nuove proiezioni che restituiscono una visione più equa:
- Gall-Peters: una proiezione cilindrica equal-area che conserva le proporzioni reali tra le superfici. Le nazioni del Sud del mondo appaiono finalmente nella loro reale estensione.
- Equal Earth: sviluppata nel 2018, mantiene le aree reali senza deformare eccessivamente le forme. È oggi una delle soluzioni più apprezzate per l’insegnamento e la visualizzazione equa.
- AuthaGraph: forse la più innovativa, riesce a rappresentare le proporzioni con minime distorsioni suddividendo la superficie terrestre in triangoli che vengono rimappati su una superficie rettangolare.
Percezione e Manipolazione: la mappa come strumento ideologico
Non si tratta solo di cartografia. Il problema è più profondo: le informazioni distorte – anche visive – plasmano il pensiero, i comportamenti e le priorità sociali.
La sovraesposizione visiva dei paesi del Nord e l’invisibilizzazione di quelli del Sud ha contribuito a:
- rafforzare stereotipi culturali ed economici;
- giustificare squilibri nelle politiche internazionali;
- ridurre la consapevolezza del potenziale e delle risorse dei paesi “minori” (in apparenza, non nella realtà);
- orientare la geopolitica verso un asse precostituito di potere.
Chi controlla l’informazione (o la rappresentazione di essa), controlla in parte anche la percezione della realtà. E chi controlla la percezione della realtà, può indirizzare opinioni, visioni del mondo, scelte politiche ed economiche.
Il problema non è solo geografico
Questo meccanismo si ripete in altri ambiti:
- Le statistiche economiche vengono spesso presentate senza contesto, generando allarmismi o ottimismi pilotati.
- I grafici finanziari manipolano le scale per mostrare crescite o crolli che, in proporzione reale, sarebbero minimi.
- Le narrazioni mediatiche selezionano cosa mostrare e cosa no, con effetti analoghi a quelli delle mappe distorte.
Conclusioni
Rivedere le mappe, aggiornare gli strumenti didattici, promuovere una cultura della rappresentazione equa non è solo una questione geografica o estetica, ma un passo importante verso una cittadinanza più consapevole, informata e meno condizionata.
In un mondo dove l’informazione è potere, la verità passa anche dalle mappe.
🔍 Se conosci la realtà, non puoi essere manipolato. Se la realtà ti viene mostrata distorta, la tua libertà di pensiero è già compromessa.
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