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Le sfide nascoste delle PMI lombarde: cosa ci racconta il sondaggio

21 Ago, 2025

La Lombardia, locomotiva con fragilità invisibili

La Lombardia è spesso raccontata solo attraverso i numeri: primo PIL regionale d’Italia, traino dell’export e dei settori chiave come manifattura e agroalimentare. Ma il sondaggio lanciato da Conflombardia ha mostrato l’altro volto di questa forza economica: le fragilità quotidiane delle PMI. Il 99% del tessuto produttivo lombardo è costituito da piccole e medie imprese, spesso familiari, che si trovano a competere in mercati globalizzati senza la stessa solidità finanziaria o istituzionale delle grandi multinazionali. Questi dati confermano che la “locomotiva” viaggia a pieno ritmo, ma con un motore che necessita di manutenzione costante. Le sfide non sono solo numeri: sono il peso delle bollette, le pratiche che si accumulano, i bandi complessi e il rischio di perdere competitività.

La burocrazia come ostacolo principale

Il 34% dei votanti ha indicato la burocrazia come la sfida maggiore per le PMI lombarde. È un dato che rispecchia una delle lamentele più ricorrenti degli imprenditori: la necessità di dedicare tempo e risorse a procedure amministrative complesse, spesso ridondanti e non digitalizzate. Secondo l’Osservatorio Cerved PMI 2024, un’impresa italiana spende in media 238 ore all’anno per adempiere agli obblighi burocratici, contro le 120 della media europea. Questo significa meno tempo per innovare, per dialogare con i clienti, per crescere. La burocrazia non è solo un ostacolo psicologico: è un freno concreto alla produttività e alla competitività, soprattutto per chi non ha uffici interni dedicati.

Innovazione e mercato: l’urgenza di restare competitivi

Con il 39%, la voce più votata è stata “Innovazione e mercato”. È un segnale chiaro: le PMI lombarde sono consapevoli che il cambiamento tecnologico e la velocità dei mercati globali non ammettono ritardi. La sfida non è soltanto adottare nuove tecnologie, ma integrare processi digitali, competenze e strategie capaci di generare valore. La Lombardia ha eccellenze in settori come l’automazione industriale e la biotecnologia, ma molte realtà minori rischiano di rimanere tagliate fuori per mancanza di risorse e formazione. Il dato del sondaggio dimostra che gli imprenditori non rifiutano l’innovazione: chiedono strumenti concreti, accessibili e accompagnamento per tradurre la tecnologia in crescita.

Energia: un costo che pesa sui bilanci

Il 18% dei rispondenti ha segnalato i costi energetici come la sfida principale. In Lombardia, la manifattura avanzata e le filiere del tessile, della meccanica e della chimica sono tra le più energivore del Paese. Il caro-energia, accentuato dalle crisi internazionali e dalle difficoltà di approvvigionamento, ha ridotto i margini di molte aziende. Per alcune PMI, l’incidenza della spesa energetica sul fatturato è salita oltre il 15%, rendendo difficile pianificare investimenti di medio-lungo periodo. Gli interventi in efficienza energetica e la transizione verso fonti rinnovabili rappresentano la strada obbligata, ma richiedono incentivi e un sistema di credito più veloce e flessibile.

Accesso al credito: una barriera ancora viva

Solo l’8% ha indicato l’accesso al credito come la principale sfida, ma questo dato va letto con attenzione. Molti imprenditori, infatti, ormai hanno interiorizzato che ottenere finanziamenti è un percorso lungo e incerto, e lo considerano quasi “normale”. I numeri dicono altro: in Lombardia, il tasso di rifiuto alle richieste di finanziamento delle PMI ha raggiunto il 18% nel 2024, e i tempi medi di erogazione superano i 60 giorni. Per le imprese che vogliono innovare o affrontare investimenti strutturali, questa lentezza diventa un ostacolo competitivo. Non sorprende, quindi, che molti abbiano scelto di puntare prima sulla burocrazia e sull’innovazione, lasciando il credito come problema “cronico” ma secondario.

Un quadro complesso che chiede risposte integrate

L’analisi del sondaggio mostra un mosaico di sfide interconnesse. Non è la singola voce a frenare le PMI lombarde, ma la combinazione di ostacoli: l’energia che erode i margini, la burocrazia che consuma tempo, il credito che rallenta gli investimenti e l’innovazione che corre più veloce delle possibilità. Ogni imprenditore deve destreggiarsi tra queste variabili, cercando soluzioni immediate e spesso parziali. Il dato positivo è che le PMI hanno consapevolezza delle priorità: innovazione e semplificazione. Ora tocca al sistema pubblico e privato creare strumenti realmente efficaci per accompagnarle in questo percorso, evitando che la locomotiva lombarda si trovi a correre su binari sempre più fragili.

Conflombardia come alleato strategico

Le sfide emerse dal sondaggio non sono teorie, ma realtà quotidiane che ogni imprenditore lombardo conosce bene. Proprio per questo, Conflombardia si propone come interlocutore concreto: offrendo supporto nell’accesso al credito, strumenti digitali e di formazione per l’innovazione, e una rappresentanza forte per chiedere meno burocrazia e più efficienza al sistema. Non basta analizzare i dati: serve trasformarli in azioni, alleanze e opportunità. Partecipare ai nostri tavoli di lavoro, utilizzare i servizi del Macrosistema Conflombardia e contribuire con la propria esperienza significa dare forza a una rete che difende e rilancia le PMI. Perché il futuro dell’economia lombarda non è scritto nei numeri, ma nella capacità di affrontare insieme le sfide nascost

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