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Bandi e incentivi: quanti soldi lasciamo sul tavolo

1 Set, 2025

Un’occasione che spesso sfugge alle PMI

Ogni anno, miliardi di euro di contributi pubblici destinati alle imprese italiane restano inutilizzati. Nel 2023, secondo un’analisi della Corte dei Conti Europea, circa il 35% dei fondi stanziati non è stato speso, principalmente per mancanza di domande presentate o per errori burocratici. In Lombardia, regione che concentra oltre il 20% del PIL nazionale, questa lacuna pesa ancora di più: il tessuto produttivo è composto da oltre 800.000 PMI, eppure solo una parte minoritaria riesce ad accedere ai finanziamenti. Le cause sono molteplici: scarsa informazione, bandi troppo complessi, mancanza di competenze interne. Un’impresa artigiana di Lecco, ad esempio, ha perso un contributo di 50.000 euro per innovazione digitale perché non è riuscita a completare la documentazione in tempo. All’opposto, un’azienda agricola di Mantova, seguita da un consulente specializzato, ha ottenuto un finanziamento europeo di 200.000 euro per l’ammodernamento delle coltivazioni. Due storie opposte che mostrano come il problema non siano le risorse, ma la capacità di saperle intercettare e gestire.

I principali bandi a disposizione delle imprese

Le opportunità per le PMI lombarde sono numerose e diversificate. A livello regionale, il bando Ricerca & Innovazione di Regione Lombardia finanzia fino al 50% degli investimenti in nuove tecnologie, mentre il programma Al Via sostiene la crescita dimensionale delle imprese. Sul piano nazionale, il credito d’imposta Transizione 4.0 consente sgravi fino al 45% per chi investe in digitalizzazione e automazione. Sul fronte europeo, i programmi Horizon Europe e Life offrono contributi per progetti innovativi in settori strategici come energia e sostenibilità. Una PMI meccanica di Brescia ha ottenuto un contributo regionale per l’acquisto di macchinari a risparmio energetico, riducendo i consumi del 20%. Parallelamente, una start-up biotecnologica di Milano ha sfruttato Horizon Europe per finanziare ricerca avanzata, assumendo 12 nuovi ricercatori. Tuttavia, secondo Unioncamere Lombardia, solo il 22% delle imprese aventi diritto presenta domanda: un dato che conferma il divario tra opportunità disponibili e reale utilizzo.

Le storie di successo che fanno scuola

I casi concreti dimostrano il potenziale enorme dei bandi. Una piccola azienda agroalimentare del cremonese ha ottenuto 250.000 euro da un bando regionale per sviluppare packaging sostenibile, riuscendo così ad esportare in Germania e Francia. Un’impresa di logistica di Bergamo ha digitalizzato la propria flotta grazie a un finanziamento regionale, riducendo i costi operativi del 18% annuo. Una cooperativa sociale di Lodi ha sfruttato fondi europei per l’inclusione, creando 20 nuovi posti di lavoro per persone svantaggiate. Non meno significativo è il caso di una PMI di Como che, grazie a un bando per l’internazionalizzazione, ha partecipato a fiere in Asia e stretto contratti milionari con distributori locali. Queste esperienze mostrano come i bandi non siano semplici “aiuti”, ma veri acceleratori di crescita e innovazione. Le imprese che riescono ad accedervi trasformano le risorse in vantaggi competitivi concreti e duraturi.

Perché così tante PMI restano escluse

Se i fondi ci sono, perché la maggioranza delle imprese non li utilizza? Le ragioni vanno cercate nella burocrazia e nella mancanza di competenze. I bandi spesso richiedono documentazione complessa: business plan dettagliati, bilanci certificati, relazioni tecniche. Una PMI artigiana del varesotto ha perso un contributo per colpa di un modulo incompleto; un’impresa agricola di Pavia non ha potuto partecipare a un bando europeo per mancanza di traduzioni professionali dei documenti. A questi ostacoli si aggiunge la scarsa diffusione delle informazioni: molti imprenditori scoprono i bandi quando le scadenze sono già chiuse. Secondo il Politecnico di Milano – Osservatorio Innovazione, il 48% delle PMI non dispone di personale interno dedicato alla ricerca di finanziamenti. Così, mentre poche aziende ben strutturate accedono con continuità ai fondi, la grande maggioranza resta esclusa, aumentando il divario competitivo tra imprese.

Il costo delle opportunità perse

Ogni bando non sfruttato rappresenta un’occasione mancata di crescita. Uno studio di Unioncamere 2024 rivela che le PMI che accedono regolarmente a finanziamenti pubblici crescono in media il 12% più velocemente rispetto alle altre, con un tasso di internazionalizzazione doppio. Al contrario, chi resta fuori perde competitività: un’impresa di tessuti del lodigiano, ad esempio, ha visto erodere i propri margini perché non ha investito in digitalizzazione, mentre i concorrenti che avevano ottenuto fondi hanno migliorato efficienza e accesso ai mercati esteri. Oltre al danno economico diretto, c’è un effetto sistemico: territori che non intercettano fondi europei perdono occasioni di sviluppo e rischiano di restare indietro. In Lombardia, dove la concorrenza internazionale è agguerrita, non sfruttare bandi e incentivi significa lasciare spazio ad altri player, spesso stranieri, più rapidi nel cogliere le opportunità.

Scenari futuri: verso una gestione più strategica

Il futuro dei bandi sarà sempre più digitale e mirato. Regione Lombardia sta testando piattaforme uniche che raccolgono in tempo reale tutte le opportunità disponibili, semplificando la compilazione delle pratiche. L’Unione Europea, con il prossimo ciclo di programmazione 2027, prevede bandi specifici per PMI in ambito sostenibilità e transizione energetica. Ma la vera svolta sarà culturale: passare da un approccio passivo (“se capita partecipo”) a una strategia proattiva di ricerca e utilizzo dei fondi. Alcuni distretti, come quello della meccanica di Lecco, hanno già creato sportelli interaziendali per aiutare le imprese a intercettare risorse. Secondo il World Economic Forum, entro il 2030 l’80% delle PMI dovrà avere competenze interne o esterne dedicate alla finanza agevolata per restare competitive. Le imprese che iniziano oggi a strutturarsi saranno quelle che domineranno il mercato di domani.

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