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ARTICOLO 7 – Come strutturare un team interno dati & tecnologia nelle PMI

24 Nov, 2025

Perché anche una PMI ha bisogno di un team dati & tecnologia (senza diventare una multinazionale)

Quando si parla di “team dati & tecnologia”, molte PMI immaginano subito squadre numerose di analisti, ingegneri, sviluppatori e figure iper-specialistiche. Questa immagine scoraggia fin dall’inizio, perché viene percepita come fuori scala rispetto alle dimensioni, ai budget e alla struttura reale della maggior parte delle imprese. In realtà, un team interno dati & tecnologia per una PMI non è la versione in miniatura di quello di una grande corporate, ma una struttura essenziale, snella e fortemente orientata alla concretezza. Il suo compito non è fare ricerca, ma supportare le decisioni, migliorare i processi, integrare gli strumenti e garantire che le informazioni circolino in modo efficace. È una funzione di regia, più che di pura esecuzione tecnica.

Il motivo per cui oggi diventa strategico strutturare almeno un nucleo interno è semplice: nessun consulente esterno, per quanto competente, può sostituire completamente la conoscenza profonda del contesto aziendale che solo chi vive l’organizzazione dall’interno possiede. Il team dati & tecnologia deve conoscere il business, non solo gli strumenti. Deve capire come funzionano i reparti, quali sono le priorità operative, dove si generano i margini e quali rischi vanno tenuti sotto controllo. È questa integrazione tra conoscenza del business e competenze digitali a rendere efficace il suo ruolo. E può essere costruita anche in strutture piccole, con poche figure ben scelte.

Le figure chiave: chi serve davvero (e chi può aspettare)

Per una PMI, il punto di partenza non è assumere specialisti rari e difficili da integrare, ma definire ruoli chiave che possano essere ricoperti anche da persone già presenti in azienda, opportunamente formate. La prima figura è il referente dati & processi: una persona con visione trasversale, capace di dialogare con tutti i reparti, raccogliere esigenze, definire indicatori e coordinare la raccolta delle informazioni. Non deve essere un tecnico puro, ma un profilo con forte sensibilità organizzativa, capacità analitiche e attitudine al problem solving. La seconda figura è il referente IT/tecnologia, interno o esterno, con il compito di garantire funzionamento, integrazione e sicurezza degli strumenti digitali. In molte PMI questo ruolo esiste già, ma va riallineato a una logica più strategica e meno puramente “di assistenza”.

In una fase successiva, soprattutto nelle aziende più strutturate, può essere utile introdurre altre funzioni: chi si occupa di analisi avanzata (anche part-time o in collaborazione con partner esterni), chi cura gli aspetti di automazione dei processi, chi presidia i tempi e la qualità dei dati inseriti nei sistemi. Ma il messaggio centrale è chiaro: per iniziare non serve un grande organigramma, serve un nucleo minimo con ruoli chiari. Molte PMI hanno già al loro interno le persone giuste, ma non hanno ancora esplicitato il loro ruolo rispetto al tema dati & tecnologia. Formalizzare queste responsabilità è il primo atto di nascita del team.

Dove collocare il team nell’organigramma: il tema della “neutralità”

Uno degli errori più frequenti è collocare il presidio dati & tecnologia dentro un singolo reparto operativo (ad esempio amministrazione, IT o commerciale), trasformandolo di fatto in una funzione “di parte”. Questo genera squilibri: i dati vengono letti più a favore di un’area che di un’altra, le priorità si spostano e si perde la visione complessiva. Per funzionare davvero, il team deve essere percepito come funzione trasversale, al servizio della direzione e di tutti i reparti. Idealmente dovrebbe rispondere direttamente alla proprietà o al management di vertice, con la missione esplicita di fornire informazioni e strumenti a tutta l’organizzazione.

Questa collocazione “alta” ha due effetti positivi: da un lato conferisce autorevolezza al team, che non viene percepito come un sottoreparto tecnico ma come un abilitatore di decisioni; dall’altro incentiva i diversi uffici a collaborare, sapendo che la gestione dei dati non è “proprietà” di qualcuno, ma patrimonio comune. In pratica, il team dati & tecnologia diventa una sorta di “cabina di regia informativa”, che coordina, allinea e mette a sistema ciò che spesso, nelle PMI, è disperso in mille rivoli. Non si tratta di costruire burocrazia, ma di creare un punto fermo a cui tutti possano fare riferimento.

Compiti concreti: cosa deve fare, giorno per giorno, un team dati & tecnologia

Per molte aziende, il rischio è immaginare un team teorico, con missioni generiche e poco misurabili. Per evitare questo, è fondamentale definire con chiarezza i compiti concreti del team dati & tecnologia. Alcuni di questi sono trasversali e ricorrenti: definire e aggiornare gli indicatori chiave; garantire la qualità dei dati inseriti nei sistemi; coordinare la raccolta delle informazioni tra i reparti; alimentare report periodici; supportare la direzione nella lettura dei numeri; proporre interventi di miglioramento a partire dalle analisi. Altri compiti sono progettuali: integrare nuovi strumenti digitali, coordinare l’introduzione di un CRM, definire flussi automatizzati, progettare dashboard per il controllo di gestione o per la forza vendita.

Nel quotidiano, il team deve diventare il punto di riferimento per tutte le attività che riguardano informazioni, processi e sistemi. Non è un ufficio “di supporto tecnico”, ma una funzione che si occupa di come i dati entrano, vengono elaborati e poi ritornano all’azienda sotto forma di decisioni. È importante che questi compiti vengano formalizzati, discussi e compresi dall’intera organizzazione, in modo che non ci siano ambiguità sul ruolo del team. Un mandato chiaro è la premessa per un lavoro efficace.

Collaborazione con partner esterni: integrare competenze senza perdere il controllo

Nella maggior parte delle PMI è impensabile avere internamente tutte le competenze specialistiche necessarie per sviluppare analisi avanzate, progetti di intelligenza artificiale o sistemi complessi di integrazione. Ed è qui che entrano in gioco i partner esterni: consulenti, società di servizi, piattaforme come quelle messe a disposizione da Conflombardia PMI. Il punto cruciale è evitare due errori opposti: da un lato delegare tutto all’esterno, perdendo controllo e conoscenza; dall’altro rifiutare ogni supporto esterno per timore di dipendenze. La soluzione è un modello ibrido: un team interno che conosce il business, governa il metodo e mantiene la regia, affiancato da partner esterni che portano competenze specialistiche, strumenti e capacità progettuali.

In questo modello, il team interno non sostituisce il partner esterno e il partner non sostituisce il team interno: si convergono. Il team definisce obiettivi, priorità, indicatori; il partner contribuisce con soluzioni tecniche, sviluppo, formazione, supporto operativo. In questo modo l’azienda resta padrona dei propri dati e delle proprie scelte, ma può attingere a competenze evolute senza doverle internalizzare completamente. È un equilibrio che molte PMI possono costruire con successo, sfruttando la forza delle reti territoriali e dei sistemi associativi come Conflombardia.

Come misurare l’efficacia del team: risultati, non solo attività

Come ogni funzione aziendale, anche il team dati & tecnologia deve essere valutato sulla base di risultati concreti, non solo sulle attività svolte. Questo significa definire indicatori specifici anche per il team stesso: miglioramento dei tempi di risposta informativa, riduzione degli errori nei dati, aumento della qualità dei report, maggiore utilizzo delle dashboard da parte dei reparti, riduzione dei tempi decisionali, incremento della marginalità o della produttività legati a interventi di ottimizzazione suggeriti dal team. Non si tratta di attribuire ogni risultato solo a questa funzione, ma di riconoscere il contributo informativo che ha reso possibili decisioni più accurate.

Misurare l’efficacia del team ha anche un altro effetto positivo: rende visibile il valore del lavoro svolto, aumenta la legittimazione interna e rafforza la motivazione delle persone coinvolte. Un team che vede riconosciuto il proprio impatto diventa più propositivo, più attento, più coinvolto. Un team percepito come “costo” e non come “investimento” rischia di spegnersi rapidamente. Per questo è importante costruire fin dall’inizio criteri chiari di valutazione, legati sia a obiettivi quantitativi che qualitativi.

Call to Action: inizia a definire oggi il tuo team dati & tecnologia

Strutturare un team interno dati & tecnologia non è un lusso riservato alle grandi aziende: è una necessità strategica anche per le PMI che vogliono restare competitive nei prossimi anni. Non serve partire in grande: serve partire con chiarezza. Identifica le figure che possono assumere questo ruolo, definisci il loro mandato, collocale in modo trasversale nell’organigramma, stabilisci compiti concreti e apri alla collaborazione con partner esterni qualificati. Conflombardia PMI è pronta ad accompagnarti in questo percorso, mettendo a disposizione strumenti, consulenze e una rete di competenze che possono dare forza al tuo team interno. Condividi nei commenti se nella tua azienda esiste già un presidio strutturato su dati e tecnologia, oppure se stai valutando di introdurlo: il confronto tra esperienze diverse è il primo passo per costruire modelli efficaci e replicabili.

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