In Italia, il settore della vigilanza privata e fiduciaria riveste un ruolo cruciale: la protezione di patrimoni immobiliari, beni pubblici e privati, e la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, c’è un paradosso evidente che non possiamo più ignorare: nonostante la sua importanza, il settore è gravemente carente di una normativa che tuteli adeguatamente operatori e imprenditori.
Lo Stato e il Settore della Vigilanza
Il coinvolgimento dello Stato è diretto e profondo. Quando non riesce a tutelare e difendere in modo completo i propri immobili, infrastrutture o gli stessi cittadini, lo Stato ricorre agli istituti di vigilanza privata. Questo non è solo un fenomeno circoscritto: è una prassi consolidata. Ma qui sorge il problema. Lo Stato, pur affidandosi a queste strutture, non ha mai creato una normativa completa e corretta che garantisca un equilibrio tra responsabilità e tutele.
Le Contraddizioni di un Settore Essenziale
- La protezione senza protezione:
Gli operatori, spesso esposti a situazioni di rischio elevato, non godono di tutele adeguate in termini di sicurezza sul lavoro, formazione e retribuzione. Sono chiamati a svolgere ruoli di enorme responsabilità, ma senza gli strumenti normativi o pratici per svolgerli in condizioni dignitose e sicure. - Imprenditori penalizzati:
Anche gli imprenditori del settore sono lasciati a se stessi. L’assenza di un quadro normativo chiaro e uniforme li costringe a navigare in un sistema fatto di incertezze, appalti al ribasso e mancanza di supporto strutturale. Questo mina la qualità dei servizi e rende difficile garantire standard elevati. - Un sistema squilibrato:
Il settore, pur essendo parte integrante del sistema di sicurezza nazionale, viene trattato come un “ripiego” anziché un pilastro. La normativa italiana, frammentata e obsoleta, non tiene conto della complessità e dell’importanza di queste attività, lasciando spazio a lacune che si ripercuotono su lavoratori, imprenditori e cittadini.
Una Chiamata al Cambiamento
Per un settore così essenziale, è necessario un cambiamento radicale. Lo Stato, essendo uno dei principali beneficiari dei servizi di vigilanza, ha il dovere di garantire una normativa equa e completa. Questo significa:
- Migliorare le tutele per gli operatori, con standard chiari di sicurezza, formazione e retribuzione.
- Supportare gli imprenditori, semplificando i processi burocratici e valorizzando i servizi offerti.
- Creare un quadro normativo uniforme che riconosca il ruolo strategico del settore nella sicurezza pubblica e privata.
Non possiamo continuare a ignorare questa realtà. La vigilanza privata è una parte integrante del tessuto sociale ed economico del nostro Paese, e deve essere trattata come tale. Se vogliamo costruire una società più sicura e giusta, dobbiamo partire da qui: tutelando chi ogni giorno tutela noi.