Un dibattito aperto che continua
Dopo il successo del mio precedente articolo, ho ricevuto moltissimi commenti e messaggi privati da candidati, recruiter e professionisti del settore HR. Le loro risposte hanno confermato che il tema sollevato è sentito e complesso. Alcuni hanno condiviso esperienze simili alla mia, mentre altri hanno offerto spiegazioni interessanti sulle dinamiche di selezione del personale.
Questo mi ha portato a pormi nuove domande: come possono i candidati migliorare la loro visibilità senza stravolgere il proprio profilo? Esistono strategie efficaci per aumentare le probabilità di essere contattati? Quali sono gli errori più Crea immagine per questo articolo
In questo secondo articolo voglio approfondire questi aspetti, con l’obiettivo di fornire suggerimenti pratici basati sulle risposte ricevute e sulle mie osservazioni.
Il paradosso della visibilità su LinkedIn
Molti professionisti qualificati si trovano nella mia stessa situazione: il loro profilo viene segnalato dagli algoritmi di LinkedIn come in linea con un’offerta di lavoro, ma i recruiter non li contattano. Dopo aver analizzato le risposte ricevute, ho individuato alcune possibili spiegazioni:
1. L’importanza del “Personal Branding”
Uno dei temi più discussi nei commenti è stato il concetto di personal branding. Non basta avere un CV ben strutturato: bisogna essere attivi su LinkedIn, pubblicare contenuti, interagire con post e discussioni. Alcuni recruiter hanno sottolineato che spesso cercano candidati non solo attraverso le candidature dirette, ma anche valutando chi è più visibile e coinvolto nella community professionale.
Suggerimento:
- Pubblica regolarmente contenuti su tematiche legate al tuo settore.
- Commenta e interagisci con post di recruiter e aziende che ti interessano.
- Aggiorna il tuo profilo con parole chiave specifiche e pertinenti alle posizioni che cerchi.
2. L’effetto “Overqualified” e la percezione del rischio
Un altro punto chiave emerso dal dibattito è il timore dei recruiter di selezionare candidati troppo qualificati. Molti HR hanno confermato che profili con una lunga esperienza potrebbero essere scartati per paura che il candidato:
- Possa essere troppo costoso per l’azienda.
- Possa annoiarsi rapidamente e lasciare il posto dopo pochi mesi.
- Possa avere difficoltà ad adattarsi a un ruolo inferiore rispetto alle sue esperienze precedenti.
Suggerimento:
- Personalizza il CV e il profilo LinkedIn per enfatizzare solo le competenze essenziali per la posizione desiderata.
- Se hai molta esperienza, evidenzia come la tua seniority può essere un vantaggio per il ruolo.
- Nella sezione “Informazioni” del profilo LinkedIn, spiega chiaramente la tua motivazione a candidarti per ruoli specifici.
3. Il ruolo degli ATS (Applicant Tracking System)
Molte aziende utilizzano software di selezione automatica dei CV (ATS) che filtrano i candidati in base a parole chiave e formattazione del documento. Alcuni commenti hanno evidenziato che un CV non ottimizzato per questi sistemi potrebbe non essere mai visto da un selezionatore umano.
Suggerimento:
- Usa parole chiave presenti negli annunci di lavoro.
- Evita grafiche elaborate o formati PDF che potrebbero non essere letti correttamente dagli ATS.
- Mantieni un formato chiaro e semplice con sezioni ben definite.
4. Il networking conta più della candidatura diretta
Molti recruiter hanno ribadito un concetto fondamentale: le candidature inviate tramite LinkedIn sono solo una piccola parte del processo di selezione. Spesso le aziende preferiscono affidarsi a segnalazioni interne o a contatti diretti.
Suggerimento:
- Connettiti con recruiter del tuo settore e interagisci con loro.
- Chiedi referenze ai tuoi contatti già inseriti nel settore che ti interessa.
- Partecipa a webinar ed eventi di networking per farti conoscere.
Azione e adattamento
Se il primo articolo ha aperto un dibattito, questo secondo vuole offrire soluzioni pratiche. Il mondo della selezione del personale sta cambiando, e LinkedIn è un’arma a doppio taglio: offre grandi opportunità, ma richiede strategia e adattamento.
Se anche tu hai vissuto un’esperienza simile, raccontala nei commenti o scrivimi in privato. La condivisione di idee e strategie può aiutare tutti a migliorare e ad affrontare il mercato del lavoro con maggiore consapevolezza.
E tu, quali strategie hai adottato per farti notare dai recruiter?