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Andamento delle retribuzioni e lavoro a basso reddito in Italia

21 Mag, 2024

L’articolo analizza l’andamento delle retribuzioni e la diffusione del lavoro a basso reddito in Italia, confrontando il paese con l’Europa e approfondendo la situazione per tipologia di contratto, partecipazione al lavoro e tassi di povertà.

Evoluzione delle retribuzioni reali

Tra il 2013 e il 2023, il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde in Italia è diminuito del 4,5%, mentre nelle altre grandi economie dell’Ue27 è cresciuto tra l’1,1% della Francia e il 5,7% della Germania.

Lavoro a basso reddito

Nel 2022, i dipendenti delle imprese private extra-agricole che si trovavano in condizioni di bassa retribuzione annuale (meno del 60% della mediana) erano 4,4 milioni (quasi il 30% del totale), con una incidenza maggiore per i contratti non standard, soprattutto a termine e a tempo parziale.

Disoccupazione e povertà

  • Tasso di disoccupazione: 7,7% in Italia, 6,0% nell’UE (dati 2023).
  • Tasso di povertà a rischio: 11,5% in Italia, 8,5% nell’UE27 (dati 2022).

Mobilità tra le fasce di reddito

Tra il 2015 e il 2022, solo il 40% dei 7,7 milioni di dipendenti con periodi di bassa retribuzione annuale è riuscito a uscirne stabilmente a partire dal 2019.

Persistenza nella condizione di basso reddito

La persistenza nella condizione di basso reddito in Italia è superiore alla media UE. I gruppi più a rischio sono:

  • Donne
  • Giovani
  • Stranieri
  • Lavoratori con bassa istruzione
  • Lavoratori a tempo parziale
  • Lavoratori con contratti precari

Differenze per tipologia di contratto

  • Dipendenti a tempo indeterminato: 22,3% a basso reddito
  • Dipendenti a termine: 42,9% a basso reddito
  • Lavoratori a tempo parziale: 35,7% a basso reddito

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio per trovarsi in una condizione di basso reddito sono:

  • Bassa istruzione
  • Contratti precari
  • Part-time involontario
  • Residenza nel Mezzogiorno

Conclusioni

  • L’Italia ha un’alta incidenza di lavoro a basso reddito, con divari significativi tra i diversi gruppi di lavoratori.
  • La mobilità tra le fasce di reddito è bassa e la persistenza nella condizione di basso reddito è elevata.
  • Sono necessari interventi per aumentare le retribuzioni, ridurre la precarietà del lavoro e favorire la mobilità tra le fasce di reddito.

Nota: I dati si riferiscono al 2023 o all’anno più recente disponibile. Le fonti includono Istat, Eurostat e OECD.

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